Venite a me, voi tutti, che siete affaticati
e oppressi, e io vi ristorerò.
Adorazione Eucaristica
DOMENICA DI PASQUA
RISURREZIONE DEL SIGNORE - Anno B -
Cel. “O Padre, che in questo giorno, per mezzo del tuo unico Figlio, hai vinto la morte e ci hai aperto il passaggio alla vita eterna, concedi a noi, che celebriamo la Pasqua di risurrezione, di essere rinnovati nel tuo Spirito, per rinascere nella luce del Signore risorto”. (Colletta)
G. L’annuncio pasquale risuona in questi giorni nella Chiesa: Cristo è risorto, egli vive al di là della morte, è il Signore dei vivi e dei morti. Nella «notte più chiara del giorno» la parola onnipotente di Dio che ha creato i cieli e la terra e ha formato l’uomo a sua immagine e somiglianza, chiama a una vita immortale l’uomo nuovo, Gesù di Nazaret, figlio di Dio e figlio di Maria. Pasqua è dunque annuncio del fatto della risurrezione, della vittoria sulla morte, della vita che non sarà distrutta. Fu questa la realtà testimoniata dagli apostoli; ma l’annuncio che Cristo è vivo deve risuonare continuamente. La Chiesa, nata dalla Pasqua di Cristo, custodisce questo annuncio e lo trasmette in vari modi ad ogni generazione: nei sacramenti lo rende attuale e contemporaneo ad ogni comunità riunita nel nome del Signore; con la propria vita di comunione e di servizio si sforza di testimoniarlo davanti al mondo.
SEQUENZA
T. Alla vittima pasquale, s'innalzi oggi il sacrificio di lode.
L'agnello ha redento il suo gregge,
l'Innocente ha riconciliato noi peccatori col Padre.
Morte e Vita si sono affrontate in un prodigioso duello.
Il Signore della vita era morto; ma ora, vivo, trionfa.
«Raccontaci, Maria: che hai visto sulla via?».
«La tomba del Cristo vivente, la gloria del Cristo risorto,
e gli angeli suoi testimoni, il sudario e le sue vesti.
Cristo, mia speranza, è risorto; e vi precede in Galilea».
Sì, ne siamo certi: Cristo è davvero risorto.
Tu, Re vittorioso, portaci la tua salvezza.
Canto al Vangelo Cf 1 Cor 5,7b-8a
T. Alleluia, alleluia.
Cristo, nostra Pasqua, è immolato: facciamo festa nel Signore.
T. Alleluia.
Dal Vangelo secondo Giovanni: (Gv 20,1-9)
Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.
Parola del Signore.
Pausa di Silenzio
G. In ogni Eucaristia la Pasqua è perennemente celebrata perché viene immolato Cristo, l’Agnello pasquale; e in essa «mirabilmente nasce e si edifica sempre la... Chiesa». Come gli apostoli, anche noi mangiamo e beviamo con Gesù risorto dai morti. Ancor più mangiamo lui, il vero «pane azzimo» che toglie dal nostro cuore ogni fermento di peccato, ci comunica il dono dello Spirito che dà vita e che fa della assemblea una comunità di risorti con Cristo. Il congedo di ogni assemblea altro non è se non l’invio a testimoniare davanti al mondo Gesù Cristo risorto, perché chiunque viene a contatto col mistero pasquale ottenga la salvezza. Al cristiano, come un giorno ad Abramo, il Signore dice: «Esci...!». «Esci dalle tue "opinioni separate" per entrare pienamente in quella fede che la Chiesa si gloria di professare. Esci dalle tue ricchezze che tendi a godere egoisticamente... Esci dal tuo peccato che ti avvelena il cuore, e vai verso la novità del Cristo... Esci di "casa”, dal caldo delle pareti domestiche dove tendi a ignorare i drammi dei fratelli, e allarga la cerchia dei tuoi interessi... Esci dalla tua sete di dominio e cerca di fare della tua vita un servizio d’amore. Esci in campo aperto e prendi la strada del Vangelo... Semina la gioia gridando silenziosamente con il tuo comportamento che Cristo ti rende felice. Grida con la vita che Cristo è vivo, e che la Chiesa è il luogo e lo spazio ove si attesta che Lui è il Signore risorto... Questo è il modo più autentico di cantare l’Alleluia pasquale» (M. Magrassi).
Tutti
Dal Salmo 117: Rit. Questo è il giorno che ha fatto il Signore: rallegriamoci ed esultiamo.
Rendete grazie al Signore perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.
Dica Israele:
«Il suo amore è per sempre». Rit.
La destra del Signore si è innalzata,
la destra del Signore ha fatto prodezze.
Non morirò, ma resterò in vita
e annuncerò le opere del Signore. Rit.
La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d’angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi. Rit.
Pausa di Silenzio
1L. I riti che celebriamo nella liturgia pasquale, con i loro simboli e il loro linguaggio solenne, portano in sé il rischio di tenere il Risorto lontano dalla nostra vita quotidiana.
2L. Noi, invece, vogliamo chiederci che senso ha la risurrezione per la nostra vita di tutti i giorni, quale legame esiste tra le nostre ansie umane, le nostre paure, le nostre speranze e questo lontano evento di cui da secoli tramandiamo il racconto. Vogliamo restituire il Risorto alle dimensioni dell'uomo reale di cui è pieno il Vangelo.
1L. In realtà la Pasqua non ha inizio con le donne che trovano il sepolcro vuoto. La Pasqua non è solo Gesù che riprende la vita di prima, ma Gesù che entra in una nuova dimensione di vita, che diventa potenza di Dio, spirito creatore.
2L. Tutto il Vangelo, il passare di Gesù tra la gente «facendo del bene e liberando gli uomini dal potere di satana», possiamo leggerlo come l'anticipo e il segno della risurrezione, come la manifestazione della vita nuova.
1L. Come possiamo noi vivere la risurrezione? Con il nostro impegno serio di liberare la vita da tutto ciò che porta germi di morte:
2L. L'indifferenza, l'egoismo, l'ingiustizia; il potere che schiaccia l'uomo; la brama di avere che prevale sulla gioia di essere; il denaro messo prima dell'uomo, prima della solidarietà, dell'amore; le cose che, invece di essere segno di comunione, come avviene nell'Eucaristia, diventano oggetto di mercato, occasione di sopraffazione;
1L. la cultura, l'informazione addomesticata che disorienta la nostra intelligenza; l'istinto che travolge la ragione e la coscienza; la legge che serve a coloro che hanno potere; la vischiosità di tutte queste situazioni nonostante l'istintivo desiderio di vita nuova che avvertiamo nei nostri momenti più alti.
2L. La vita di Gesù fu una lotta costante contro questo potere di morte.
1L. La risurrezione non è soltanto il risvegliarsi del corpo di Gesù nel sepolcro, è il continuo passaggio dalla morte alla vita che egli ha realizzato nella sua vita terrena.
2L. Su questo punto il Vangelo ci offre una testimonianza insuperata. Esso, infatti, dietro il suo linguaggio austero, ci propone continuamente la vita, la gioia, la solidarietà, la condivisione, la fraternità, l'amore, il pane alle folle affamate, il vino sulla tavola il giorno delle nozze...
1L. È la proposta evangelica non è un sogno irrealizzabile, è un progetto ricco di senso, che risponde alle attese più profonde dell'uomo.
2L. Questa, allora, è risurrezione: liberarci da una certa logica del mondo, da un certo modo di pensare diffuso che pretende di stabilire, attraverso l'insistenza dei media, ciò che è giusto e ciò che non lo è, ciò che è ragionevole e ciò che non lo è, ciò che si deve desiderare e ciò che è insensato desiderare.
1L. Questa cultura ci ha svuotato l'anima dai desideri grandi, audaci, per cui ci vergogniamo quasi di parlare di risurrezione, di vita nuova. Abbiamo paura di essere diversi dal diffuso modello culturale.
2L. Il conformismo impoverisce la nostra umanità e ferisce a morte la nostra fede.
1L. Quando, invece, troviamo la forza di volere l'impossibile nel quotidiano; quando riusciamo a capire che è possibile volerci bene; quando pensiamo che affidandoci ai severi criteri evangelici possiamo far rinascere un amore languente, in un mondo in cui la mentalità corrente pensa che l'unico modo per rinnovare l'amore sia cambiare partner, senza dire una parola sul dovere di cambiare se stessi; quando riusciamo a pensare agli altri, mentre tutto ci suggerisce un egoismo feroce;
2L. Quando riusciamo a perdonare le offese, che è impossibile perdonare secondo la logica di questo mondo; quando sperimentiamo che è possibile aiutare i giovani, la gente di buona volontà, a cambiare la nostra società; quando pensiamo che uno stile di vita più sobrio possa portare a una vera solidarietà; quando, insomma, prendiamo l'impossibile come misura del nostro vivere; allora ci apriamo al mistero della risurrezione, cioè della vita nuova, inaugurata dal Signore Risorto.
1L. Nel Vangelo Gesù ci chiede una fede che non pretende impossibili garanzie:
2L. «Beati quelli che senza vedere si affideranno alla mia parola».
1L. La risurrezione è questa vocazione alla vita nuova e il Risorto è la primizia di questa nuova creazione, di questa nuova umanità.
2L. Il senso dell'avvenimento che noi oggi celebriamo lo dobbiamo trovare, allora, in tutti i momenti della nostra vita, se non vogliamo ridurlo a un illusorio sentimento di devozione. Chiediamo al Signore il dono di una fede audace e gioiosa.
Tutti
O Dio, che nel tuo Figlio Gesù hai vinto la morte
e ci hai resi capaci di vita nuova,
a noi che celebriamo la Pasqua della sua risurrezione
concedi di essere rinnovati dal suo Spirito
per rinascere all'amore, alla libertà
e al servizio coraggioso
che hanno segnato la sua vita
e che possono ancora offrire la speranza
di un futuro nuovo per l'uomo.
Per il nostro Signore Risorto...
Noi ti lodiamo e ti ringraziamo, Padre,
perché in Gesù Cristo, tuo figlio e nostro fratello,
hai rivelato l'inesauribile forza del tuo amore.
Dai morti lo hai risuscitato
e in Lui la resurrezione e la vita
sono diventate il destino di tutti gli uomini.
Canto:
Pausa di Silenzio
3L. Tutto di corsa. La tomba vuota. Una notizia tremenda e affascinante corre senza posa dal giorno in cui il sepolcro vuoto ha sorpreso il mondo. Una grossa pietra era stata posta sulla tomba per chiudere per sempre la bocca a Colui che aveva gridato alla storia: Coraggio!
4L. Maria, sorpresa di fronte all'assurdo, porta la sua inaudita testimonianza, voce da passare ai viandanti del tempo:
3L. «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo...».
4L. Aveva trovato il sepolcro, che credeva carico di morte, svuotato.
3L. Non riusciva a convincere se stessa, né i discepoli riuscivano a capire che cosa significasse risuscitare dai morti.
4L. La corsa degli apostoli è desiderio di trovare una via d'uscita alla morte subita. Duemila anni di cristianesimo e la corsa continua.
3L. Il mistero centrale della nostra fede, l'assurdo di una morte sconfitta dall'amore di Dio, è difficile da annunciare. Perfino coloro che si professano credenti spesso alzano una diga alla provocazione di una vita oltre la morte, in cui l'uomo supera la corruzione della carne.
4L. La Chiesa della Pasqua porta i segni della risurrezione e sceglie come vocabolario la corsa del Vangelo.
3L. Cristo è veramente risorto, alleluia! Questo è il passaggio: la morte è vinta, il sepolcro è vuoto e finalmente trionfa il mondo dell'attesa possibile. Una speranza che riempie l'oggi di positività, di ottimismo basato sulla consapevolezza di poter contare su un Dio che libera e non opprime.
4L. La risurrezione apre ad una visione del mondo non più prigioniero del peccato, ma riconciliato grazie all'amore del Padre che in Gesù ha risposto alle sofferenze dell'uomo.
3L. Il vocabolario della Pasqua è una miniera di speranza. Il Figlio di Dio ha preso la carne dell'uomo, l'ha abitata, l'ha sofferta, l'ha redenta. Ora la nostra carne è abitata da Cristo risorto primizia del futuro, ora la storia è casa di Dio.
4L. Se Cristo è veramente risorto, il lutto è alle spalle, è tempo di allegria del cuore, di fiducia: ce la possiamo fare. Più luce per vincere le tenebre, più forza del domani, nessun rimpianto per un tempo passato e perso.
3L. La Pasqua scioglie voti augurali e vince la tristezza delle parole, degli sguardi, delle azioni, dei pensieri. Se viene meno la fede nella luce del Risorto si affievolisce anche la speranza, e gli uomini, pur credendo di credere, vivono una fede disperata.
4L. La fede nel Risorto è calore di speranza, è lotta per la speranza, è lasciarsi alle spalle la tomba vuota, è correre di gioia. Tutto l'annuncio credente è una briosa corsa. Far parte della gara è diventare santi e ridere all'esistenza nonostante le difficoltà.
3L. Il mondo ha bisogno di risurrezione per superare le sue croci. Ha bisogno di riscatto, ha bisogno di luce per squarciare le tenebre.
4L. Augurare buona Pasqua è proporre giorni nuovi di festa, è incoraggiare a ritrovare la via chi si è perso, è accarezzare i sofferenti con la promessa che presto saranno guariti, è lasciare liberi i prigionieri e permettere agli esuli di ritornare a casa.
3L. Pasqua è recuperare il bagliore e la luce della speranza per dare senso e orientamento ai giorni.
4L. La risurrezione di Gesù ha sfondato il tempo e lo ha sottomesso all'eterno.
3L. La Pasqua è sentirsi resuscitati con Cristo. Pasqua di gioia che non cancella la difficoltà del tempo presente, ma lo apre al definitivo superamento.
4L. Cristo è Risorto: ce la possiamo fare. Cristo è dalla nostra parte e grazie a Lui, vinta la morte finale, vinceremo le morti di ogni giorno.
Tutti
La pietra rimossa, spostata la vita,
in alto trionfa la gloria, la terra ingoiata vede la morte.
Cristo è risorto, alleluia!
La storia assiste alla definitiva vittoria.
Corri, o luce, abbraccia le cose,
vesti le attese degli uomini,
il nemico è posto in catene, non più potere alla notte.
Corri e rendi giustizia agli oppressi,
risveglia gli sfiduciati e mostra loro il sepolcro vuoto.
Svuotato il tempo passato di sofferente pena,
canta con chi il volto di Dio da sempre ha atteso,
Cristo è davvero risorto, alleluia!
Corri, o luce, sussurra all'orecchio del tempo:
l'Eterno ormai ti abita, spazio inaudito è dato oltre.
Uomini e donne, vecchi e ragazzi,
non cercate tra i morti Colui che è vivo,
per la sua vita la nostra vive, per la sua vittoria la nostra è alle porte. Corri, o luce, il Signore ha gridato la definitiva gioia.
Alleluia! È risorto dai morti e noi con lui.
Pausa di Silenzio
Canto:
Meditazione
Preghiere spontanee
Padre Nostro
G. Lui, Giovanni, quella sera nel cenacolo ha posato il capo sul tuo petto, ha voluto mostrarti quanto ti era vicino nell’ora decisiva in cui tutto trovava compimento. Lui, Giovanni, ti aveva seguito mentre affrontavi il tribunale ebraico e il giudizio di Pilato, il procuratore, mentre venivi condannato e messo nelle mani dei soldati perché ti conducessero al Calvario. Lui, Giovanni, era rimasto accanto a te, ai piedi della croce, assieme a Maria, la madre tua. E proprio lì aveva raccolto il tuo ultimo dono: tua madre che diventava la madre dell’umanità e veniva affidata alle tue cure. Forse per questo, Gesù, è lui, Giovanni, a credere per primo, a intuire la novità sconvolgente che Dio ha preparato per tutti: la tua risurrezione che ti strappa al potere della morte e ti fa entrare nella gloria. È vero, solo se facciamo come Giovanni, solo se ci lasciamo amare da te così come siamo, con la nostra fragilità, solo se ti restiamo accanto e ti contempliamo nella tua passione possiamo poi aprire il cuore alla sorpresa e alla gioia: tu sei risorto e vivo in mezzo a noi!
Tutti
Preghiera per le vocazioni sacerdotali
Obbedienti alla tua Parola, ti chiediamo, Signore:
“manda operai nella messe”.
Nella nostra preghiera, però,
riconosci pure l’espressione di un grande bisogno:
mentre diminuiscono i ministri del Vangelo,
aumentano gli spazi dov’è urgente il loro lavoro.
Dona, perciò, ai nostri giovani, Signore,
un animo docile e coraggioso perché accolgano i tuoi inviti.
Parla col Tuo al loro cuore e chiamali per nome.
Siano, per tua grazia, sereni, liberi e forti;
soltanto legati a un amore unico, casto e fedele.
Siano apostoli appassionati del tuo Regno,
ribelli alla mediocrità, umili eroi dello Spirito.
Un’altra cosa chiediamo, Signore:
assieme ai “chiamati”non ci manchino i “chiamanti”;
coloro, cioè, che, in tuo nome,
invitano, consigliano, accompagnano e guidano.
Siano le nostre parrocchie segni accoglienti
della vocazionalità della vita e spazi pedagogici della fede.
Per i nostri seminaristi chiediamo perseveranza nella scelta:
crescano di giorno in giorno in santità e sapienza.
Quelli, poi, che già vivono la tua chiamata
- il nostro Vescovo e i nostri Sacerdoti -,
confortali nel lavoro apostolico, proteggili nelle ansie,
custodiscili nelle solitudini, confermali nella fedeltà.
All’intercessione della tua Santa Madre,
affidiamo, o Gesù, la nostra preghiera.
Nascano, Signore, dalle nostre invocazioni
le vocazioni di cui abbiamo tanto bisogno. Amen.
( Marcello Semeraro Vescovo di Albano)
Canto: Tantum Ergo
Tantum ergo Sacramentum
Veneremur cernui
Et antiquum documentum
Novo cedat ritui
Praestet fides supplementum
Sensuum defectui.
Genitori Genitoque
Laus et jubilatio
Salus, honor, virtus quoque
Sit et benedictio.
Procedenti ab utroque
Compar sit laudatio.
V Hai dato loro il pane disceso dal cielo.
R Che porta con sé ogni dolcezza.
Concedi, O Dio Padre, ai tuoi fedeli di innalzare un canto di lode all' Agnello immolato per noi e nascosto in questo santo mistero, e fa' che un giorno possiamo contemplarlo nello splendore della tua gloria.
Per Cristo nostro Signore.
Amen
Elevazione del Santissimo Sacramento e Benedizione Eucaristica. Al termine: Acclamazioni:
Dio sia benedetto.
Benedetto il Suo Santo Nome.
Benedetto Gesù Cristo vero Dio e vero Uomo.
Benedetto il Nome di Gesù
Benedetto il suo Sacratissimo Cuore.
Benedetto il suo Preziosissimo Sangue.
Benedetto Gesù nel santissimo sacramento dell’altare.
Benedetto lo Spirito Santo Paraclito.
Benedetta la gran Madre di Dio, Maria Santissima.
Benedetta la sua Santa ed Immacolata Concezione
Benedetta la sua gloriosa Assunzione.
Benedetto il nome di Maria, Vergine e Madre.
Benedetto San Giuseppe suo castissimo sposo.
Benedetto Dio nei suoi angeli e nei suoi santi.