Venite a me, voi tutti, che siete affaticati

e oppressi, e io vi ristorerò.

Adorazione Eucaristica

Santissima Trinità “Anno A”

Cel. “Padre, fedele e misericordioso,
che ci hai rivelato il mistero della tua vita
donandoci il Figlio unigenito e lo Spirito di amore,
sostieni la nostra fede
e ispiraci sentimenti di pace e di speranza,
perché riuniti nella comunione della tua Chiesa
benediciamo il tuo nome glorioso e santo.”
(Colletta)

 

 

G. Quando l’uomo guarda dentro di sé per considerare la propria esperienza religiosa, ha il presentimento di una profondità infinita. Questo fondo irraggiungibile dentro di noi ha relazione con la parola «Dio». Perché? Dio rappresenta la profondità ultima della nostra vita, la fonte e la mèta di tutto il nostro essere. Questo fondo intimo della nostra persona si manifesta nell’apertura del nostro «io» verso un «tu», e nella serietà di tale inclinazione. Così vediamo impressa in noi la realtà profonda ed esaltante di Dio: la Trinità; impresso in noi il mistero di Dio-Comunità, il mistero di comunione di vita: Dio che è Padre, Figlio, Spirito Santo.

 

Cel. “Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo,
a Dio, che è, che era e che viene”.

 

Dal Vangelo secondo Giovanni  (Gv 3,16-18)

In quel tempo, disse Gesù a Nicodèmo: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio». Parola del Signore.

 

Pausa di Silenzio

 

G. La Comunità Trinitaria è veramente il valore ultimo e supremo, il solo vero fine ultimo dell’uomo; poiché Dio, e Dio soltanto, è la pienezza di ogni perfezione.

La Comunità Trinitaria è veramente mistero, realtà indicibilmente più grande di ogni comprensione umana. Dio non cesserà mai di stupire l’uomo, e nessun uomo entrerà mai nella «terra di Dio» se non sarà disposto a lasciarsi sradicare, come Abramo (Gn 12,1), dai confini della sua limitatezza e dall’angustia delle sue sicurezze. La preghiera non deve ridurre Dio ai limiti dell’uomo, ma dilatare l’uomo agli orizzonti di Dio. Il silenzio che il Padre sembra opporre in tanti casi alle richieste umane, nasce dalla autenticità della sua paternità, dalla sua fermezza nel non accondiscendere alla meschinità dei progetti umani, per poter sostituire ad essi progetti ben più grandi, nati dal suo amore.

 

Tutti

 

Dn 3,52-56: Rit. A te la lode e la gloria nei secoli.

Benedetto sei tu, Signore, Dio dei padri nostri. Rit.

Benedetto il tuo nome glorioso e santo. Rit.

Benedetto sei tu nel tuo tempio santo, glorioso. Rit.

Benedetto sei tu sul trono del tuo regno. Rit.

Benedetto sei tu che penetri con lo sguardo gli abissi

e siedi sui cherubini. Rit.

Benedetto sei tu nel firmamento del cielo. Rit.

Pausa di Silenzio

 

1L. La solennità della Trinità ci invita a verificare quale idea ci facciamo di Dio e a confrontarla con quello che ci rivela Gesù per mezzo del suo Spirito.

2L. Non si tratta solo di una questione di ortodossia, di esattezza dal punto di vista dottrinale, ma della nostra stessa identità e del senso della nostra vita.

1L. Finché infatti ci rappresentiamo il Signore come qualcuno che si tiene di fronte a noi, che potremmo considerare, per così dire, dal di fuori, non abbiamo ancora cominciato a conoscerlo.

2L. A proposito di Dio, Paolo afferma che in lui «viviamo, ci muoviamo ed esistiamo».

1L. Non solo il Signore è lo scopo al quale tende la mia vita, ma è già alla radice della mia esistenza. Mi avvolge più dell’aria che respiro.

2L. Siamo in vita perché abbiamo ricevuto il soffio di Dio e questo dono ci è stato rinnovato quando, nel darci il suo Spirito, Gesù usò il suo soffio.

1L. L’aria che respiriamo è il soffio che ci viene da Dio. Tale è la nostra intimità con il Signore che, in un certo senso, lo respiriamo. Per questo il salmo afferma:

2L. «Dove andare lontano dal tuo spirito? Dove fuggire dalla tua presenza? Se salgo in cielo, là tu sei. Se scendo negli inferi, eccoti. Sei tu che hai formato i miei reni e mi hai tessuto nel grembo di mia madre. Non ti erano nascoste le mie ossa quando venivo formato nel segreto, ricamato nelle profondità della terra».

1L. Dobbiamo rappresentarci la creazione come l’atto attraverso il quale il Signore ci ha messi in movimento, perché lui stesso è in movimento, lui stesso è vita. La sua vita e il suo movimento sono quelli dell’amore.

2L. L’amore infatti ci mette in movimento: chi ama, non sta mai fermo, cerca l’amato, vuole raggiungerlo, proteggerlo, dare tutto se stesso per lui o per lei.

1L. Così noi, creati da Dio per amore, ricevendo il suo soffio, lo Spirito Santo che è amore, siamo messi in movimento.

2L. Dio non è semplicemente colui nel quale crediamo, ma è colui che amiamo, cerchiamo, e senza il quale la nostra esistenza si disgrega.

1L. Siamo usciti dal Signore per ritornare a lui, ma su questo cammino del ritorno è sopravvenuto il peccato, ci siamo smarriti, abbiamo interrotto questo movimento dell’amore.

2L. Invece di andare verso il Padre, siamo partiti per un paese lontano e lì, separati dal Signore, separati dalla sorgente di vita, ci siamo lentamente inariditi, svuotati, siamo rimasti senza forze, abbandonati a noi stessi, sul ciglio della strada, seduti a pascolare i porci, incatenati ai nostri peccati.

3L. Ma l’amore del Padre, il movimento di questo amore, è come un’onda inarrestabile che, se incontra un ostacolo, cresce fino a sorpassarlo e continua la sua corsa ancora più impetuosamente.

4L. Tale è la verità centrale del vangelo di oggi: «Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna».

3L. È un amore che si intensifica con il tempo e che le difficoltà, le prove, i rifiuti, non solo non inibiscono, ma fanno crescere sempre di più.

4L. L’amore di Dio per il mondo è stato tale che l’ha condotto fino a dare il proprio Figlio, cioè a dare se stesso nel Figlio - perché Padre, Figlio e Spirito Santo sono una cosa sola.

3L. Il Figlio si è fatto uomo, è venuto a cercarci nel paese lontano nel quale ci eravamo smarriti, ci ha uniti a lui, ci ha presi sulle sue spalle, come la pecorella smarrita.

4L. Adesso è in lui e con lui, nello Spirito Santo, che ritorniamo al Padre. Questo commemoriamo nella solennità della Trinità.

3L. Se questo appellativo ci sembra troppo astratto, possiamo tranquillamente metterlo da parte.

4L. In fondo non si trova nella Scrittura, ma è stato coniato dai teologi; esso è certamente utile in un contesto accademico, forse meno in quello pastorale.

3L. Per celebrare la Trinità, basta che dimori la fede nel Padre invisibile che possiamo vedere solo attraverso il Figlio; basta che cresca l’adesione al Figlio nel quale tutti diventiamo figli; basta che si approfondisca l’accoglienza dello Spirito Santo che grida in noi: «Abbà, Padre».

4L. Più ci comportiamo da figli, e dunque da fratelli gli uni degli altri, più lasciamo lo Spirito Santo agire nel nostro cuore, più questo movimento di ritorno al Padre si accelera.

3L. Il Padre ci vuole con lui per sempre, uniti al Figlio nello Spirito Santo.

4L. Che il Signore ci conceda sempre questa grazia, ci permetta di capirla e di viverla grazie al dono del suo Spirito.

Tutti

Signore, nostro Dio, nel mistero della Trinità

noi abbiamo la rivelazione che tutta la nostra vita

è sotto il segno del tuo amore.

Fa' che noi sappiamo accogliere sempre con gioia

questo amore che doni a tutti gli uomini

e che la nostra vita di credenti rispecchi sempre

la ricchezza del progetto di umanità

che il tuo mistero ci lascia intravedere.

Canto:

 

Pausa di Silenzio

 

5L. La Trinità: una festa che può sembrare lontana e non toccare la vita. E invece è rivelazione del segreto del vivere, sorgente della sapienza del vivere, che consiste in questo: in principio a tutto è il legame.

6L. Un solo Dio in tre persone. Dio non è in se stesso solitudine ma comunione, l’oceano della sua essenza vibra di un infinito movimento d’amore, in Dio esiste reciprocità, scambio, incontro, legame, festa.

5L. Come posso capire la Trinità? Una strada c’è, e non è quella delle formule o dei concetti, ma quella dell’esperienza, perché la Trinità è sapienza sulla vita, sull’amore, sulla morte. E mi spiega l’uomo.

6L. Quando in principio Dio dice: «Facciamo l’uomo a nostra immagine», la somiglianza di cui parla non è quella del Dio creatore, non è quella dello Spirito Santo, né quella del Verbo eterno, ma è tutte queste realtà insieme.

5L. È la Trinità. È la relazione come essenza del cuore di Dio e dell’uomo. L’uomo è creato a immagine della Trinità.

6L. Ecco perché la solitudine mi pesa e mi fa paura, perché è contro la mia natura. Ecco perché quando amo o sto con gli amici sto così bene, perché è secondo la mia vocazione.

5L. Se il nostro Dio non fosse Trinità, cioè gioia di relazione e di incontro, dono, sarebbe un Dio di delusione; invece è estasi, un continuo darsi, un fluire, un esodo perenne.

6L. In principio è un legame d’amore, che il Vangelo proclama così:

5L. «Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio». Tutto parte da qui: «Dio ha tanto amato».

6L. Questo versetto racchiude il centro del Vangelo di Giovanni; lui dice: «Dio è amore» e vuole condurci tutti a dire, con meraviglia: «Noi abbiamo creduto all’amore che Dio ha per noi». Abbiamo creduto all’amore.

5L. Se a un cristiano domandano: tu, a che cosa credi?, la risposta che ci attendiamo è: credo in Dio Padre, credo in Gesù Cristo suo Figlio, crocifisso e risorto, credo la Chiesa,..

6L. Invece Giovanni indica una risposta diversa: il cristiano è colui che crede all’amore. Se non c’è amore, nessuna cattedra, nessun pulpito può dire Dio.

5L. È lo stesso amore della Trinità, che si espande, ci raggiunge, ci abbraccia e poi dilaga. Come legame delle vite.

6L. «Noi abbiamo creduto all’amore». E questo è molto importante, perché ogni donna, ogni uomo, ogni creatura, anche il non credente può credere, cioè fidarsi e affidarsi all’amore come sapienza del vivere. Chi non crede nell’amore si condanna a una vita senza bellezza, senza l’incanto della primavera.

7L. «Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio». Nel Vangelo il verbo amare si traduce sempre con un altro verbo forte, pratico, concreto: il verbo dare, il verbo delle mani che offrono.

8L. Amare equivale a dare. Quindi non domandiamoci che cosa possiamo ricevere dagli altri, ma domandiamoci che cosa noi possiamo dare nella vita.

7L. Giovanni dice ancora: «Ha tanto amato il mondo ». Non solo l’uomo, è il mondo che è amato, la terra è amata, e gli animali e le piante e la creazione intera.

8L. E se egli ha amato il mondo, anch’io devo amare questa terra, i suoi spazi, i suoi figli, il verde che ci mantiene in vita, i fiori che regalano bellezza. Dio non discrimina, offre vita a tutti, senza eccezione.

7L. «Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato».

8L. A Dio non interessa istruire processi, la sua passione è salvare, dare vita, farci tutti figli nel Figlio.

7L. Giovanni ci invita a ripulire l’immagine che abbiamo di Dio, a cancellarne per sempre il volto punitivo, qualsiasi paura.

8L. La festa della Trinità è uno specchio del mio cuore profondo e del senso ultimo dell’universo.

7L. Davanti alla Trinità, incamminato verso una verità che non possiedo, incamminato verso un Padre che è la fonte della vita, verso un Figlio che mi innamora ancora, verso uno Spirito che accende di comunione tutte le mie solitudini, io mi sento piccolo e tuttavia abbracciato dal mistero.

8L. Piccolo ma abbracciato, come un bambino: abbracciato dentro un vento in cui naviga l’intero universo e che ha nome comunione.

Tutti

È dalla tua Pasqua, Signore, che è sgorgato in me,

per mezzo del Battesimo e della Confermazione,

il tuo Santo Spirito.

Per questo ineffabile Dono sono chiamato e aiutato

a superare le contraddizioni della mia carne

e a vivere un rapporto sponsale con il Padre,

che ora mi porta nel cuore come figlio,

amato, accarezzato e protetto.

È il tuo Santo Spirito che prega e adora in me

e per questo sento di essergli debitore

per ogni passo che compio sulla strada della santità.

Aiutami, Signore Gesù,

perché mi lasci sempre più abitare dal tuo Santo Spirito

così che possa davvero essere, insieme con te,

erede di Dio e, come tale, testimoniare il suo amore,

spargendo in mezzo alla gente

la fragranza del tuo profumo.

Pausa di Silenzio

Canto:

Meditazione

Preghiere spontanee

Padre Nostro

 

G. Sei tu, Signore Gesù, che ci hai rivelato il mistero di Dio, di un Dio che si fa vicino tanto da assumere la nostra carne mortale per condividere in tutto e per tutto la nostra condizione umana. Sei tu, Signore Gesù, che ci hai manifestato l’amore di Dio, di un Dio che ha compassione delle nostre infermità, dei nostri smarrimenti, di un Dio che viene a liberare, a guarire, a salvare, a strappare dalle mani della morte. Sei tu, Signore Gesù, che ci hai fatti entrare nella comunione con Dio: con il sacrificio della croce tu sigilli un’alleanza nuova, con il tuo sangue tu rigeneri a vita nuova ogni uomo e ogni donna che accoglie su di sé la tua misericordia. Sei tu, Signore Gesù, che dopo la tua risurrezione ci hai trasmesso il dono dello Spirito perché ognuno di noi si lasci condurre con una saggezza ed una forza nuova sulla strada da te aperta. Attraverso di te, Signore Gesù, il Figlio di Dio fatto uomo, noi possiamo vivere in comunione con il Padre e lo Spirito Santo ed essere partecipi della vita stessa di Dio.

Tutti

Preghiera per le vocazioni sacerdotali

Obbedienti alla tua Parola, ti chiediamo, Signore:

“manda operai nella messe”.

Nella nostra preghiera, però,

riconosci pure l’espressione di un grande bisogno:

mentre diminuiscono i ministri del Vangelo,

aumentano gli spazi dov’è urgente il loro lavoro.

Dona, perciò, ai nostri giovani, Signore,

un animo docile e coraggioso perché accolgano i tuoi inviti.

Parla col Tuo al loro cuore e chiamali per nome.

Siano, per tua grazia, sereni, liberi e forti;

soltanto legati a un amore unico, casto e fedele.

Siano apostoli appassionati del tuo Regno,

ribelli alla mediocrità, umili eroi dello Spirito.

Un’altra cosa chiediamo, Signore:

assieme ai “chiamati”non ci manchino i “chiamanti”;

coloro, cioè, che, in tuo nome,

invitano, consigliano, accompagnano e guidano.

Siano le nostre parrocchie segni accoglienti

della vocazionalità della vita e spazi pedagogici della fede.

Per i nostri seminaristi chiediamo perseveranza nella scelta:

crescano di giorno in giorno in santità e sapienza.

Quelli, poi, che già vivono la tua chiamata

- il nostro Vescovo e i nostri Sacerdoti -,

confortali nel lavoro apostolico, proteggili nelle ansie,

custodiscili nelle solitudini, confermali nella fedeltà.

All’intercessione della tua Santa Madre,

affidiamo, o Gesù, la nostra preghiera.

Nascano, Signore, dalle nostre invocazioni

le vocazioni di cui abbiamo tanto bisogno. Amen.

( Marcello Semeraro Vescovo di Albano)

 

Canto: Tantum Ergo


Tantum ergo Sacramentum

Veneremur cernui

Et antiquum documentum

Novo cedat ritui

Praestet fides supplementum

Sensuum defectui.

Genitori Genitoque

Laus et jubilatio

Salus, honor, virtus quoque

Sit et benedictio.

Procedenti ab utroque

Compar sit laudatio.


 

V Hai dato loro il pane disceso dal cielo.

R Che porta con sé ogni dolcezza.

Signore Gesù Cristo, che nel mirabile sacramento dell'Eucaristia ci hai lasciato il memoriale della tua Pasqua, fa' che adoriamo con viva fede il santo mistero del tuo corpo e del tuo sangue, per sentire sempre in noi i benefici della redenzione. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

Amen.

 

Elevazione del Santissimo Sacramento e Benedizione Eucaristica.  Al termine: Acclamazioni:

Dio sia benedetto.

Benedetto il Suo Santo Nome.

Benedetto Gesù Cristo vero Dio e vero Uomo.

Benedetto il Nome di Gesù

Benedetto il suo Sacratissimo Cuore.

Benedetto il suo Preziosissimo Sangue.

Benedetto Gesù nel santissimo sacramento dell’altare.

Benedetto lo Spirito Santo Paraclito.

Benedetta la gran Madre di Dio, Maria Santissima.

Benedetta la sua Santa ed Immacolata Concezione

Benedetta la sua gloriosa Assunzione.

Benedetto il nome di Maria, Vergine e Madre.

Benedetto San Giuseppe suo castissimo sposo.

Benedetto Dio nei suoi angeli e nei suoi santi.

 


 

 

May 2023
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